Siglata seconda versione contratto-stralcio 2022/24: nuova voce stipendiale, nessun aumento del carico orario

Siglata seconda versione contratto-stralcio 2022/24: nuova voce stipendiale, nessun aumento del carico orario

L’ipotesi del primo contratto collettivo-stralcio degli insegnanti della scuola statale per il triennio 2022-2024, sottoscritto il 26 ottobre, è stata sostituita da un nuovo testo che abbiamo siglato nella serata di ieri, 22 novembre (leggibile qui). La revisione del testo risponde ad alcune criticità tecniche segnalate dall’organismo di valutazione sui contratti provinciali.

Nel nuovo testo il "compenso individuale accessorio" confluisce in un nuovo istituto denominato "retribuzione professionale provinciale". La nuova “RPP” sarà pagata a tutto il personale docente, compresi tutti i supplenti, già a partire dal primo gennaio 2022. Il vecchio testo prevedeva che l’allargamento a tutti i docenti, anche con supplenze brevi, avvenisse solo dal primo gennaio 2023.

Gli aumenti sono stati rimodulati tenendo conto della nuova platea. I docenti riceveranno 1.682,4 euro lordi di arretrati per il 2022. A partire dal primo gennaio 2023 la RPP avrà un valore di 162 euro mensili, con un aumento di 112,4 euro rispetto ai 49,6 euro che si ricevevano alla voce “Compenso individuale accessorio”.

Altre modifiche rispetto al testo che era stato sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali il 26 ottobre riguardano il premio di produttività. Su questo tema la discussione è stata particolarmente “difficile”. Accordi che sembravano conclusi sono stati ripetutamente rimessi in discussione dalla delegazione provinciale. Nella versione finale non si fa più menzione del diritto alla retribuzione di produttività da parte del personale assente per malattia, per maternità e per distacco sindacale e le modalità di assegnazione del premio al personale distaccato in Provincia sono state meglio specificate. Per quanto riguarda i criteri di distribuzione del premio da definire nella contrattazione di istituto tra dirigente scolastico e RSU abbiamo evitato che si introducessero indicazioni a parametri non quantificabili oggettivamente. La discussione nel merito delle questioni lasciate aperte continuerà al tavolo del contratto decentrato.

Importante sottolineare che l’ipotesi di contratto non contiene alcun riferimento ad aumenti dell’orario di insegnamento. La richiesta provinciale di portare a 28 ore il limite delle ore straordinarie non è più stata oggetto di discussione. C’era una richiesta da parte della Giunta provinciale di impegnare i sindacati a discuterne in futuro. Alla fine di un confronto molto teso si è giunti alla conclusione di non parlarne nel contratto. Si è invece fatta una nota a verbale dove l’impegno a discutere in generale il tema dell’orario di lavoro è collegato al protocollo d’intesa con la Giunta provinciale già sottoscritto da tutti i sindacati il 4 maggio 2021 (leggibile qui). Ricordiamo che in quel protocollo la Provincia si impegnava ad adeguare il trattamento economico del personale docente delle scuole a carattere statale a quello risultante dal Contratto di inter-comparto 2019-2021 per il personale direttamente dipendente dalla Provincia.

Da parte della FLC-GBW CGIL-AGB e degli altri sindacati che hanno siglato l’ipotesi di contratto non c’è stata alcuna apertura a futuri aumenti dei carichi di lavoro dei docenti. Chi conosce la scuola sa che non sarebbero sostenibili.

La sigla del contratto è un atto di responsabilità che consente di non perdere quanto fino ad ora stanziato nel bilancio. Le difficoltà e le incertezze nella gestione della contrattazione emerse in questi ultimi giorni si aggiungono alle criticità già ripetutamente segnalate: la scelta politica provinciale di procedere con stanziamenti parziali e insufficienti non consente né di recuperare quanto perso dai docenti nel precedente triennio, né di affrontare in modo tempestivo l’emergenza inflazione.